SAGER nasce nel 1984 quando ancora i comuni svolgevano i servizi di igiene urbana singolarmente e la discarica comunale era la loro destinazione. Nel 1982 era stata emanata la nuova legge (D.P.R. 915/1982) che, sostituendo la legge del 1941, recepiva le prime direttive della Comunità Europea in materia, seguita dalla Delibera del Comitato dei Ministri del 27 luglio 1984, primo regolamento della materia. Obiettivo della nuova società, nel momento in cui nascevano i primi impianti di trattamento e recupero, era la proposta di gestioni comprensoriali dei rifiuti da parte dei comuni. Per rendere economicamente sostenibile la nuova gestione, che prevedeva il trasporto a distanza dei rifiuti comunali, era necessario un nuovo modello di gestione.
SAGER è stata fondata per introdurre nel nuovo modello comprensoriale i concetti di base di un'ingegneria di sistema che aveva come componente essenziale la logistica e quindi l’ottimizzazione dei sistemi e percorsi tramite metodologie di ricerca operativa. Nascevano così i primi progetti di raccolta su scala vasta che prevedevano l'impiego di automezzi e attrezzature funzionali alla nuova gestione, definiti per ogni cliente e per ogni territorio da servire.
Dallo sviluppo di tale attività tecnica e operativa – concepita e promossa in partnership con RISORSE BTA S.r.l. che fa capo alla stessa matrice imprenditoriale – sono stati progettati, primi in Italia, particolari processi di raccolta, che prevedevano le prime differenziazioni dei rifiuti, come quella dei rifiuti ingombranti tramite container e benne/navetta.
Prima in Italia, SAGER ha introdotto la raccolta dei rifiuti ingombranti con cassoni scarrabili, collocati non più sul territorio ma in apposite "Ecopiazzole", marchio registrato e poi divenuto di uso comune. Nel 1994, dieci anni dopo la fondazione, SAGER realizzava in Comune di Pradamano (UD) la prima Ecopiazzola studiata e strutturata dal proprio servizio di ingegneria secondo i concetti degli attuali Centri di Raccolta: il conferimento separato di rifiuti da parte degli utenti.
Un processo che non si è mai fermato. Sempre nei primi dieci anni di attività veniva avviata la raccolta separata dei rifiuti da attività produttive estrapolati dalla raccolta urbana e lo sviluppo di un sistema informatico aziendale per la gestione dei diversi tipi di rifiuti e la registrazione di tutte le attività svolte. Uno strumento che si sarebbe rivelato essenziale negli anni successivi per garantire la massima trasparenza e conformità alla legge, per sè e per i propri Clienti.
Nel 1994 SAGER promuoveva con la Provincia di Gorizia le prime raccolte sperimentali delle frazioni secco ed umido. La società che già disponeva di una propria discarica realizzata secondo le nuove leggi, utilizzata solo per i rifiuti non trattati negli impianti, in accordo con il Comune di Staranzano (GO) decideva di dar corso ad un impianto per il compostaggio di qualità della frazione organica raccolta separatamente, avviato nel 1997, ancora il primo impianto di questo tipo in Italia. La strada per la gestione "moderna" dei rifiuti era tracciata.SAGER è stata protagonista di questa modernizzazione. Grazie all'impianto realizzato per la lungimiranza di un Sindaco la raccolta differenziata è stata avviata da SAGER prima con l'uso di contenitori stradali e poi con la raccolta "porta a porta". I primi ad aderire sono stati singoli comuni e poi i loro consorzi per i quali SAGER ha garantito il passaggio al sistema "porta a porta" senza incontrare l'opposizione dei cittadini, anzi, con la loro massima collaborazione. Il concetto guida è sempre stato che coloro che si oppongono all'innovazione del recupero e riciclo sono pochi, una stretta minoranza che non sarà mai in grado di eleggere un amministratore!
La sfida più impegnativa è stata quella iniziata nel 2010 laddove SAGER aveva cominciato la sua attività, una Comunità Montana dove storicamente era invalso l'uso del contenitore stradale e la massima comodità di servizio. In tre anni la raccolta differenziata è passata da percentuali di poco superiori al 30% a valori superiori al 70%. Risultati che nell'anno 2012 hanno portato 8 comuni sotto i 5.000 abitanti fra i primi 100 ricicloni in Italia (due fra i primi 20), uno fra i primi 30 con popolazione superiore a 10.000 abitanti e la Comunità Montana al nono posto fra i Consorzi di comuni.
Parallelamente si sono sviluppati i servizi complementari (pulizia strade, piazzali, caditoie, ecc.), quelli per i clienti privati, che spaziano dagli ambulatori dentistici alla grande distribuzione (GDO), alle aziende industriali in genere. Tutti improntati alla medesima evoluzione virtuosa applicata ai clienti pubblici.